Il capitano Niko Portner, la star del pallamano svizzero Andy Schmid, la coppia bernese Samuel Röthlisberger e Lenny Rubin e l’allenatore Michi Suter sono ritratti in una serie di video in quattro parti. Durante diversi giorni di riprese, abbiamo avuto modo di conoscere la vita quotidiana e i preparativi dei vari giocatori della squadra nazionale in vista dei Campionati Europei di pallamano in Germania.
Tale padre, tale figlio?
«Non ci sono limiti. Mio padre diceva che se vinci la Champions League una volta, non è la stessa cosa come vincerla tre volte».
Zlatko Portner è stato il più grande modello di ruolo di suo figlio Nikola. Grazie a lui, Nikola è diventato il giocatore che è oggi, molto disciplinato e sempre con una mentalità vincente in campo. Nikola è un portiere, mentre suo padre era un giocatore da campo. Nonostante questo, Zlatko è stato in grado di insegnare molto a suo figlio. Guarda il video per scoprire come Nikola si distingue dagli altri portieri.
Una forte amicizia nonostante la concorrenza
Ad eccezione della nazionale svizzera, Samuel Röthlisberger e Lenny Rubin non hanno mai giocato insieme nello stesso club. Non solo sono stati in due club diversi, ma anche nei due maggiori club rivali. Tuttavia, la loro amicizia non ha mai sofferto a causa della loro rivalità. I due sono ancora più contenti di essere nella stessa direzione nella squadra nazionale. Scopri di più sul duo nel video.
Andy Schmid
Il fatto che Andy Schmid giochi con la nazionale svizzera non è scontato. Inizialmente non era sicuro di voler investire tempo nella nazionale oltre alla sua vita quotidiana nella Bundesliga. Quando Michi Suter ha assunto il ruolo di allenatore della nazionale nel 2016, Andy ha capito che avrebbe dato alla squadra un livello di ambizione completamente nuovo e ha fatto il grande passo per unirsi alla nazionale.
Michael Suter
Nel 2016, Michael Suter ha portato una ventata di aria fresca alla nazionale svizzera. Aveva la visione di riportare la squadra vicino ai migliori del mondo. Nel video, spiega cosa la squadra e l’allenatore devono mettere in campo per realizzare questo piano.
«Non è sufficiente capire le tattiche o essere un buon compagno dei giocatori».
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