Sonno ed allenamento: fatti e miti

«Il sonno può essere recuperato nei fine settimana» e «l’allenamento la sera tardi disturba la qualità del sonno». Davvero? Vi presentiamo cinque fatti sul sonno e sull’allenamento che voi, come atleti, dovreste conoscere.

Dr. med. Christoph Flesch

Facharzt FMH für Allgemeine Innere Medizin, Sportmedizin SGSM, Manuelle Medizin SAMM, Medbase Zug

Fatto. Le persone che dormono troppo poco hanno meno resistenza e la loro concentrazione cala. Questo aumenta anche il rischio di lesioni. Inoltre, il sistema immunitario è indebolito e le prestazioni mentali sono ridotte.

Sì e no, perché la maggior parte delle persone sottovaluta il proprio fabbisogno di sonno, compresi molti atleti e atlete. «Non meno di sette ore» – questa regola si applica alla maggior parte delle persone. Tuttavia, il bisogno è individuale e può essere superiore o, raramente, inferiore alle sette ore.

Mito. Questa tesi valeva nel passato, è però stata confutata nel frattempo. Tuttavia, la maggior parte degli atleti non è in grado di addormentarsi rapidamente subito dopo un allenamento molto intenso e notturno.

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Anche qui, bisogna differenziare. Finché un «debito di sonno» dura solo per un breve periodo, di solito si può compensare durante il giorno e ridurrerlo di nuovo con un po’ più di sonno. Ma se dura settimane o mesi, il corpo impiega molto più tempo per rigenerarsi.

Mito. A questo non si può rispondere in termini generali e dipende dal proprio ritmo biologico. I “gufi” che non riescono ad andare a letto la sera fanno meglio a fare l’esercizio la sera invece di alzarsi dal letto alle sei del mattino. E lo stesso vale viceversa.

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